Accordi, valori, metodi. L’handbook di Amigdala
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  • Le dimensioni di impatto del nostro agire
  • Generazione di collettività
  • Qualità dell'abitare
  • Qualificazione del lavoro culturale
  • Diversificazione dell'ecosistema artistico
  1. Perché esistiamo
  2. Teoria del cambiamento

La nostra visione

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Last updated 9 days ago

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La nostra visione di impatto (quindi la prospettiva di cambiamento che desideriamo attivare nella società grazie al nostro lavoro) si radica nell’urgenza di rinnovare il ruolo che l’arte e la cultura hanno nelle nostre società, figurandosi che “l'immaginazione civica e l'arte diventino risorse fondamentali per il benessere sociale delle città”.

Per rispondere a questa prospettiva e cercare di avvicinarsi il più possibile a questo orizzonte di cambiamento, Amigdala si è data un obiettivo generale di impatto che è quello di “Creare spazi di condivisione attraverso processi artistici e culturali che stimolano nuovi immaginari e amplificano le possibilità di cura collettiva della città”.

Le dimensioni di impatto del nostro agire

A partire da questi obiettivi, abbiamo identificato quattro dimensioni di impatto, ovvero ambiti in cui devono accadere trasformazioni per poter raggiungere il cambiamento desiderato. Per realizzare l’impatto (macro) desiderato, infatti, diversi cambiamenti devono accadere simultaneamente in differenti ambiti e tra differenti gruppi di beneficiari.

Attraverso le quattro dimensioni, che sono naturalmente interconnesse tra loro e che producono continuamente sconfinamenti e contagi, è stato possibile maneggiare la complessità e affrontare il percorso di valutazione con strumenti solidi e precisi.

Generazione di collettività

Amigdala stimola la nascita di comunità temporanee intergenerazionali, interculturali e intersezionali attraverso progetti artistici e culturali che chiedono agli abitanti della città di attivarsi attorno a dimensioni di senso collettive e pratiche di coralità, sperimentando linguaggi artistici e forme relazionali che possono agire sia sul piano empatico che su quello agonistico. 
Generare corpi collettivi anche temporanei che consentano di sperimentare pratiche di convivenza possibili, forme di condivisione, un fare assieme che è in grado di "far percepire le cose da più prospettive contemporanemanete" (Nora Bateson).

Qualità dell'abitare

Attraverso azioni artistiche partecipate nello spazio pubblico della città e nei suoi luoghi della vita quotidiana, si lavora per produrre cartografie critiche alternative della città, mettere in discussione le dinamiche di produzione sociale dello spazio e allo stesso tempo attivare nuovi immaginari possibili e nuove alleanze e reti di cura, favorendo il dialogo tra abitanti, pubblica amministrazione, terzo settore. A partire dalla consapevolezza che lo spazio pubblico della città non è neutro, Amigdala opera per portare alla luce quelle narrazioni invisibilizzate che richiedono di rileggere e reinterpretare il patrimonio pubblico - materiale e immateriale - della città.

Qualificazione del lavoro culturale

Il lavoro artistico necessita oggi di essere riconosciuto come strumento potenziale di cambiamento sociale, urbano e culturale a tutto tondo, risorsa eccezionale capace di generare diritti e benessere individuale, collettivo, psicologico ed economico, sia all’esterno che all’interno delle organizzazioni. Amigdala intende operare per rafforzare la qualità e la professionalità del lavoro artistico che si interseca con il welfare e il sociale, promuovendo l’occupazione stabile, la qualificazione del personale, uno spazio di lavoro equo e generativo, il rinnovamento generazionale e dimostrando la necessità della presenza artistica nello sviluppo delle politiche urbane e sociali della nostra città. Questa macro-area di intervento include anche la sistematizzazione delle metodologie e dei risultati raggiunti, in ottica di replicabilità e miglioramento continuo.

Diversificazione dell'ecosistema artistico

Le pratiche di Amigdala vogliono rendere accessibile, permeabile e aperto l’ambito artistico e culturale a persone diverse per età, saperi e biografie, consapevoli della necessità di apprendere dagli ambiti più diversi e di rendere poroso il nostro fare perché possa essere pratica di trasformazione del reale. Costruire alleanze trasversali con mondi anche molto lontani dal settore artistico-culturale, in ottica cross-disciplinare e scalare, intrecciando arte, educazione, morfologia urbana, storia orale, civic design, antropologia e molte altre discipline.

ph Marika Puicher, performance KIN di Collettivo Amigdala, Modena 2022


Per approfondire e leggere la ToC e valutazione di impatto del festival Periferico, edizione 2022, è possibile consultare il report a .

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Qualificazione del lavoro culturale
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