Ambiti di lavoro
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Il Collettivo opera come uno spazio di creazione fluido e rizomatico, aperto a molteplici autorialità. Il lavoro di Amigdala si sviluppa a partire da un intreccio di saperi e linguaggi differenti, che includono la ricerca vocale, la scrittura, il design civico, la drammaturgia dello spazio e la coreografia dei corpi. I diversi ambiti di lavoro sono intrecciati profondamente e si contaminano l’un l’altro.
Collettivo Amigdala realizza produzioni artistiche multidisciplinari con un approccio situato e partecipativo, attivando pratiche artistiche radicate nei luoghi e nelle comunità. Le opere nascono spesso da un’indagine sui luoghi e sulle storie che li abitano, restituendo nuove prospettive attraverso il linguaggio del suono, della voce, del corpo e della parola. I lavori di Amigdala prendono forma di performance, interventi pubblici, paesaggi sonori e azioni collettive. Il coro è un elemento centrale: dispositivo musicale e politico, spazio di ascolto e costruzione collettiva. Amigdala esplora le possibilità dell’arte come strumento di trasformazione sociale e spaziale, ridefinendo il rapporto tra estetica, attivismo e partecipazione.
Parte fondante delle pratiche e dei progetti promossi dal Collettivo Amigdala è la tensione verso il territorio, nella sua accezione di interazione tra ambiente e azione umana. Nella dimensione costante di ascolto, di analisi, di approfondimento storico e di relazione con le comunità in ottica di co-creazione, Amigdala mette in atto diverse forme di ricerca-azione: stare sul territorio; intessere reti; fare memoria; fare ricerca e divulgazione; intercettare immaginari trasformativi. La metodologia è approfondita nel seguente documento
Le pratiche curatoriali di Amigdala si sviluppano attraverso il (dal 2008), le rassegne estive nel cortile di (VersoSera, dal 2017) e diversi public program legati a eventi di ampia scala. Il collettivo agisce nel campo della curatela tramite residenze a breve e medio termine, co-produzioni e ospitalità di opere e performance che coinvolgono attivamente persone o comunità, spesso accompagnate da incontri pubblici e dispositivi performativi. Il contesto in cui si sperimenta maggiormente l’orizzontalità curatoriale è Periferico, dove Amigdala ha esplorato modelli che redistribuiscono il potere decisionale, come nell’edizione 2019, o che ridefiniscono il ruolo della curatela oltre la semplice programmazione, come nel Ulteriori forme sono in continua fase di sperimentazione.
Collettivo Amigdala attiva pratiche di formazione e ricerca che coinvolgono persone piccole, adolescenti, adulte, intese come trasmissione e scambio di conoscenze, mantenendo sempre uno sguardo situato ed orizzontale declinando le modalità in relazione alle peculiarità di persone e gruppi coinvolti. Mette in atto modalità di accoglienza di bisogni e desideri preferendo questo concetto a quello di inclusione che contiene in sé l'idea di normazione e normalizzazione. Apre uno spazio esperienziale di sperimentazione in cui ognuna può mettersi in gioco nella riuscita come nel fallimento condividendo le tappe personali e collettive attraverso la pratica del feedback.
ph Davide Piferi de Simoni, performance Tempo Rubato - Walk with me di Strijbos & Van Rijswijk, Cimitero Monumentale di San Cataldo, Modena, Periferico 2023